TESTI SPARSI



SCABROSAMENTE


Spinto spinto spinto

Chi da chi

Cosa da cosa

Sembra che non sia dato di saperlo
 

E quando si aggira

osservando con occhio vigile a sprofondo

quello che si trova attorno,

magari all’ombra di un ombrello

senza alcuno schermo

senza alcun mantello;

e quando si aggira

osservando dal bordo dell’orizzonte,

osservando con occhio vigile a sprofondo;

ecco può capitare che con una piccola spinta

facilmente possa cadere

in una sfolgorante cromotipia senza barriere,

i cui limiti si confondono

svanendosi e sovrapponendosi senza più orientamenti,

né carte divinatorie né bussole,

percorsi difficili ma affascinanti
 

Incontri,

figure mitiche, allora, si affastellano

in un miscuglio cromatico di generi e di specie:

animali, umani e bestie, e minerali

che si fondono in un flusso,

sempre più rapidamente spinto,

che corre in bilico fra origine e destino

senza più orizzonti


Ma nonostante questo,

oltre ogni più nera previsione,

ancora fluisce spinta

una rosea energia

la cui inafferrabile motrice

forse mai potrà essere spenta
 

Si perdono così identificabili soggetti

e si trovano miti sospesi in eterno,

contornati da punte di frecce e di fiori

… a volte stelle,

che indicano

                 nascondendo                                  





l’origine della Letteratura


 
Nemmeno il fruscio di una foglia
mentre orlo il bordo fra l’abisso
del sonno e la prospettica voglia
della veglia; e, a me, mi fisso,
con la memoria, su di un mio
ricordo (di quando Dachau visitai),
che sorge da silenzio vasto, e mai
se ne scosta; come nel ricordo: io,
l’architettura severa del Campo
e i mesti filari di cipressi;
che, seppur dalla brezza scossi,
nella quiete non parevamo smossi.
Come il ricordo nella memoria; essi
nel ricordo: solo nel quieto lo stampo
loro nel silenzio della natura;
e per ciò essi si fanno letteratura,
dolorosi e netti come un crampo,
lancinanti come un lampo,
al limite di qualsiasi misura










ALI D’OSSA


Finito l’astratto
studio masturbatorio
piombo nel biancore
di questa molliccia stanza
Necessario aprire
l’ermetica imposta
Fertile vento freddo entra
nell’antro e incostante delinea
i profili nascosti della faccia
Volto affacciato osserva il confine
fra terra e mare segnato
da un campo di pallacanestro
di umida e morbida sabbia molliccia
Orecchio è inondato
dagli incessanti frastuoni
dell’accavallamento dei cavalloni
In alto la lama sorridente
della luna luminosa
pare con comodo affettare
morbide scie nuvolose
All’orizzonte lampare
In basso una folla
di rossi manichini
dagli occhi gialli
che spostati dal vento
percossi pare vogliano
spossati camminare
Si rigonfiano i polmoni
dell’acre odore dell’aria
impregnata di acqua salmastra
e il desiderio comincia
lento a veleggiare
Desiderio di vicenda carnale
Ma adesso
in questa falsa solitudine
di specchio illuminata
da un fioco azzurro spettrale
le vele del desiderio
le ali del sogno
non fanno una mossa
Queste ali non sono piumate
non sono di gesso
ma pesanti come ossa






L’UTILITÀ DELLO SPRECO


Si accavallano e si susseguono
brillanti e ballanti chiaroscuri
vuoti e pieni e pieni e vuoti
bicchierini di fumosi
e aromatici tabacchi
si accavallano e si susseguono
silenziosi come danzanti orazioni
che brumose bruciano gli occhi
ardenti di brace oppiacea
Insieme ognuno nelle proprie
solitarie solitudini imballate
in sottili teli di seta si attende
la cortina velata del mattino
azzurra e sembra che le stelle
escano scintillando dalla gola
come le monete danzate d’oro
di mano in mano nel corso
della notte fino all’aurora


Sembrerebbe un’inutile dispersione
di sprechi sognando agli specchi degli assenti
quegli assenti sulla storia del pianeta
moribondi morenti
Ma questo barcollo serve proprio
a obliare quel male
il ricordo del quale
nell’attiva vita diurna
spesso ci assale
Questo saltuario e saltellante barcollare
ci aiuta a non mollare
nella lotta altalenante dell’assalto
per attendere al falso bisogno
ed altri far morire di fame


È tutto questo una fanfara di sogno?


Bere Bere Bere
Bruciare Bruciare Bruciare
Fumare Fumare Fumare
Spreco generale
Utile particolare
Per continuare a continuare
Per continuare a danzare Occidentale
Per continuare senza soluzione a ballare
                                              e a brindare





giullarità
 
La torre è fuoco
Il cavallo è il mostro
La regina è il ghiaccio


Molto ho fatto
Molto ho giocato e pure
osservato, ma sono
così stanco
che solo una sega …

giullarità